Il liquido del circuito frenante ha il compito di trasmettere
elevate pressioni alle pinze dei freni, azionando i pistoncini delle
stesse...
La caratteristica principale di questo tipo liquido (olio) è di
avere come proprietà un bassissimo coefficiente di comprimibilità ed
una notevole resistenza alle alte temperature (punto di
ebollizione), per evitare che subisca grosse variazioni di volume
date le elevate temperature di esercizio che può raggiungere durante
le fasi di frenata.
Queste temperature dipendono dalla continuità e dall’intensità
dell’azione frenante, infatti il liquido normalmente ha un range di
temperatura di lavoro che va da circa - 40C° a ben oltre 200C°,
quindi maggiore sarà il punto di ebollizione migliore sarà la
caratteristica del liquido.
Purtroppo questo liquido presenta una caratteristica negativa ed
oltre al fatto di essere un olio molto corrosivo, è un liquido
altamente "igroscopico", ciò vuol dire che ha la capacità di
assorbire umidità e per tale motivo si compromettono le sue
caratteristiche, abbassando la temperatura di ebollizione.
I liquidi per impianti frenanti oggi vengono classificati sulla base
di vari standard.Il piu' utilizzato e' quello elaborato dal
Dipartimento dei Trasporti (DOT) americano.
I liquidi vengono catalogati sulla base di vari elementi, di cui, i
piu' significativi sono senz'altro il WBP (Wet Boiling Point) ed il
DBP (Dry Boiling Point).
Da ciò saremo in grado di riconoscerne i requisiti, maggiore sarà il
DOT più alto sarà il punto di ebollizione, avere un liquido freni
con punto di ebollizione elevato vuol dire anche avere un liquido
con igroscopicità più elevata, quindi maggiore sarà il punto di
ebollizione, più elevata sarà la capacità di assorbire l'umidità.
La specifica DOT che caratterizza la proprietà di un liquido, viene
classificata con due diversi valori di punti di ebollizione, di cui
il primo valore indicherà:
Punto di ebollizione a secco:DBP"Dry Boiling Point",si intende la
temperatura a partire dalla quale il liquido incomincia a bollire in
condizioni ottimali "asciutte" e quindi, in pratica, a nuovo.
Punto di ebollizione a umido:WBP "Wet Boiling Point",si intende la
temperatura in cui il liquido incomincia a bollire una
volta contaminato dalla umidita o dalla presenza di acqua per una
percentuale determinata (che mi sembra essere del 3%, valore questo
raggiungibile dopo poco piu' di un anno in condizioni normali).
Da tuttociò capiremo in che misura il liquido abbasserà il suo punto
di ebollizione, in funzione della quantità di umidità assorbita. Ed
e' questo il valore che deve essere considerato visto che e' quello
che piu' si avvicina alle normali condizioni di uso.
A seguire la tabella dei valori,chiarendo che si tratta di valori
minimi. Nulla impedisce che un liquido freni abbia caratteristiche
superiore
a quelle minime di omologazione:
---------DBP -
WBP ------
DOT 3 205° 140°
DOT 4 230° 155°
DOT 5 260° 180°
DOT 5.1 275° 175°
Da questa tabella si evince anche la differenza del calo notevole
del punto di ebollizione in caso di assorbimento di umidità.
Esistono anche liquidi con DBP superiori ai 300°, ma si tratta di
materiale da competizione previsto principalmente per essere usato
nei freni a carbonio che hanno temperature di funzionamento
estremamente elevate.
E' interessante notare come, specialmente nel caso del DOT 3, un
anno e poco piu' di uso lo rendano non molto piu' efficace della
normale acqua.
Ricordatevene ai tagliandi
Per tali motivi è consigliabile effettuare la sostituzione
periodica, perché da tale liquido dipende l’efficienza dell’impianto
frenante e quindi il suo perfetto funzionamento, in particolare si
raccomanda di stare molto attenti nell’eventualità si pensi di
ripristinare il livello del liquido, facendo attenzione al tipo di
liquido che è presente nel circuito, in quanto alcuni tipi di
liquidi freni hanno una base chimica di diverso tipo e pertanto non
sono compatibili tra di loro, per cui causerebbe la contaminazione
dell’impianto e porterebbe nell’immediatezza al deterioramento delle
guarnizioni di tenuta dei pistoncini delle pinze e delle pompe,
mentre miscelando due liquidi freni compatibili con DOT diverso,
avremo come risultante un abbassamento delle proprietà.
Alcuni di noi si chiedono se mettendo nel circuito un liquido con
DOT superiore aumentino le capacità della frenata, ma per quanto
descritto si deduce che non è cosi, la differenza sta solo nel
valore del punto di ebollizione. Quindi si raccomanda di sostituire
il liquido DOT 4 almeno ogni 12 mesi, mentre per il DOT 3 la
sostituzione e prevista almeno ogni 24 mesi; per i rimanenti DOT 5
ogni 6 mesi circa, e il tipo Racing usato nelle competizioni viene
addirittura sostituito ogni gara.
Il liquido che aziona il nostro impianto frenante puo' essere sia a
base organica (glicol - DOT 3,4,5.1) che sintetica (silicone DOT 5).
La sua diversa composizione ne modifica le caratteristiche
operative, come vedremo in seguito, il colore (ambra per i primi,
rossiccio per i secondi) e determina anche un aspetto fondamentale e
cioe' il modo di interagire
con l'acqua presente nell'atmosfera e che finisce in un modo o
nell'altro per entrare nell'impianto frenante.
Il liquido di origine organica e' sempre igroscopico, ha cioe' una
forte tendenza ad assorbire l'umidità presente nell'aria finendo per
miscelarsi con questo. Per questo motivo un flacone di liquido freni
lasciato aperto diventa del tutto inutile in breve tempo. Attenzione
, mai accettare sostituzioni o rabbocchi da contenitori che fossero
gia' aperti.
La presenza di acqua dentro il liquido puo' provocare evidenti
fenomeni di corrosione e ruggine che sarebbe meglio evitare,
specialmente se ad essere lese sono le complesse e costose parti
dell'ABS. Per questo il liquido contiene in genere dei componenti
contro la corrosione ma e' chiaro che l'efficacia di questi
componenti anti-corrosione non puo' (e non e') eterna.Anche per
questo motivo ne e' opportuna la periodica sostituzione.
Diverso e' il discorso per il DOT 5. Questi, essendo di origine
sintetica non soffre degli stessi problemi del suo collega organico,
in altre parole non e' miscelabile con l'acqua contenuta nell'aria.
Per questo motivo l'acqua che entra nell'impiante frenante finira
per sistemarsi nel punto piu' basso raggiungibile dell'impianto,
essendo piu' densa del liquido
freni e qui fermandosi fino a quando l'elevate temperature non ne
determineranno l'evaporazione con la formazione di pericolose bolle
d'aria nell'impianto.
Nel frattempo il pericolo di corrosione o ruggine e' estremamente
elevato e per questo e' necessario la sua sostituzioni in tempi
anche piu' brevi del liquido di origine organico.
Come e' noto l'ABS ha introdotto delle tematiche nuove nell'ambito
del liquido freni. L'ABS richiede per il cambio liquido macchine e
procedure particolari anche considerando che in alcuni casi il
liquido freni e' conservato in contenitori sotto pressione.
In ogni caso il lavoro della pompa ABS sottopone il liquido a delle
sollecitazioni piuttosto stressanti da un punto di vista meccanico.
Questo fatto, unito al fatto che il DOT 5 essendo a base sintetica
di silicone ha delle caratteristiche di comprimibilita' e viscosità
leggermente diverse, non lo rende particolarmente adatto ad essere
usato con sistemi ABS.
Infatti il rapidissimo aprirsi e chiudersi delle valvole che
gestiscono i canali dell'ABS, fa si che il DOT 5 per le sue
caratteristiche venga messo in difficolta' per via delle bolle
d'aria che vengono a crearsi al suo interno. E che chiaramente non
sono il massimo in un impianto frenante.
In compenso il fatto di essere molto piu' stabile in termini di
viscosita' in presenza di bassissime temperature lo rende adatto ad
usi estremi (Poli) e militari
Esistono voci le quali sostengono che il DOT 5 non sarebbe
compatibile con le guarnizioni di molti impianti frenanti. Ho detto
voci in quanto non ho dati precisi ed inconfutabili su questo punto.
Discorso diverso per il DOT 5.1 che essendo di origine organica non
presenta questi problemi, sebbene in condizione di uso reale sia
leggermente inferiore al DOT 5 (almeno in teoria, ricordo trattasi
di valori minimi).
Per quanto riguarda la miscelazione, sulla base di quanto detto
sulla diversa natura dei liquidi, non esistono particolari problemi
a miscelare tra loro DOT 3,4,5.1 mentre il DOT 5 non e' miscelabile
con nessuno dei liquidi di origine organica, neppure con il DOT 5.1
avendo i due liquidi una composizione completamente diversa.
Un suggerimento dettato dalla esperienza. Il silicone contenuto nel
DOT 5 e' un elemento molto persistente e se dopo aver usato il DOT 5
decidete di tornare ad un liquido organico, sara' molto difficile
che ve ne liberiate completamente.
Si raccomanda ancora di fare molta attenzione ed evitare il contatto
diretto con la pelle o gli occhi in quanto come sopra descritto è un
liquido particolarmente tossico e corrosivo.