Olio dei freni

(pubblicato da Millenove il 22/09/2008)



Il liquido del circuito frenante ha il compito di trasmettere elevate pressioni alle pinze dei freni, azionando i pistoncini delle stesse...
La caratteristica principale di questo tipo liquido (olio) è di avere come proprietà un bassissimo coefficiente di comprimibilità ed una notevole resistenza alle alte temperature (punto di ebollizione), per evitare che subisca grosse variazioni di volume date le elevate temperature di esercizio che può raggiungere durante le fasi di frenata.

Queste temperature dipendono dalla continuità e dall’intensità dell’azione frenante, infatti il liquido normalmente ha un range di temperatura di lavoro che va da circa - 40C° a ben oltre 200C°, quindi maggiore sarà il punto di ebollizione migliore sarà la caratteristica del liquido.
Purtroppo questo liquido presenta una caratteristica negativa ed oltre al fatto di essere un olio molto corrosivo, è un liquido altamente "igroscopico", ciò vuol dire che ha la capacità di assorbire umidità e per tale motivo si compromettono le sue caratteristiche, abbassando la temperatura di ebollizione.
I liquidi per impianti frenanti oggi vengono classificati sulla base di vari standard.Il piu' utilizzato e' quello elaborato dal Dipartimento dei Trasporti (DOT) americano.
I liquidi vengono catalogati sulla base di vari elementi, di cui, i piu' significativi sono senz'altro il WBP (Wet Boiling Point) ed il DBP (Dry Boiling Point).

Da ciò saremo in grado di riconoscerne i requisiti, maggiore sarà il DOT più alto sarà il punto di ebollizione, avere un liquido freni con punto di ebollizione elevato vuol dire anche avere un liquido con igroscopicità più elevata, quindi maggiore sarà il punto di ebollizione, più elevata sarà la capacità di assorbire l'umidità.

La specifica DOT che caratterizza la proprietà di un liquido, viene classificata con due diversi valori di punti di ebollizione, di cui il primo valore indicherà:

Punto di ebollizione a secco:DBP"Dry Boiling Point",si intende la temperatura a partire dalla quale il liquido incomincia a bollire in condizioni ottimali "asciutte" e quindi, in pratica, a nuovo.

Punto di ebollizione a umido:WBP "Wet Boiling Point",si intende la temperatura in cui il liquido incomincia a bollire una
volta contaminato dalla umidita o dalla presenza di acqua per una percentuale determinata (che mi sembra essere del 3%, valore questo raggiungibile dopo poco piu' di un anno in condizioni normali).

Da tuttociò capiremo in che misura il liquido abbasserà il suo punto di ebollizione, in funzione della quantità di umidità assorbita. Ed e' questo il valore che deve essere considerato visto che e' quello
che piu' si avvicina alle normali condizioni di uso.

A seguire la tabella dei valori,chiarendo che si tratta di valori
minimi. Nulla impedisce che un liquido freni abbia caratteristiche superiore
a quelle minime di omologazione:
---------
DBP - WBP ------
DOT 3 205° 140°
DOT 4 230° 155°
DOT 5 260° 180°
DOT 5.1 275° 175°
Da questa tabella si evince anche la differenza del calo notevole del punto di ebollizione in caso di assorbimento di umidità.

Esistono anche liquidi con DBP superiori ai 300°, ma si tratta di materiale da competizione previsto principalmente per essere usato nei freni a carbonio che hanno temperature di funzionamento estremamente elevate.
E' interessante notare come, specialmente nel caso del DOT 3, un anno e poco piu' di uso lo rendano non molto piu' efficace della normale acqua.
Ricordatevene ai tagliandi 

Per tali motivi è consigliabile effettuare la sostituzione periodica, perché da tale liquido dipende l’efficienza dell’impianto frenante e quindi il suo perfetto funzionamento, in particolare si raccomanda di stare molto attenti nell’eventualità si pensi di ripristinare il livello del liquido, facendo attenzione al tipo di liquido che è presente nel circuito, in quanto alcuni tipi di liquidi freni hanno una base chimica di diverso tipo e pertanto non sono compatibili tra di loro, per cui causerebbe la contaminazione dell’impianto e porterebbe nell’immediatezza al deterioramento delle guarnizioni di tenuta dei pistoncini delle pinze e delle pompe, mentre miscelando due liquidi freni compatibili con DOT diverso, avremo come risultante un abbassamento delle proprietà.

Alcuni di noi si chiedono se mettendo nel circuito un liquido con DOT superiore aumentino le capacità della frenata, ma per quanto descritto si deduce che non è cosi, la differenza sta solo nel valore del punto di ebollizione. Quindi si raccomanda di sostituire il liquido DOT 4 almeno ogni 12 mesi, mentre per il DOT 3 la sostituzione e prevista almeno ogni 24 mesi; per i rimanenti DOT 5 ogni 6 mesi circa, e il tipo Racing usato nelle competizioni viene addirittura sostituito ogni gara.

Il liquido che aziona il nostro impianto frenante puo' essere sia a base organica (glicol - DOT 3,4,5.1) che sintetica (silicone DOT 5).
La sua diversa composizione ne modifica le caratteristiche operative, come vedremo in seguito, il colore (ambra per i primi, rossiccio per i secondi) e determina anche un aspetto fondamentale e cioe' il modo di interagire
con l'acqua presente nell'atmosfera e che finisce in un modo o nell'altro per entrare nell'impianto frenante.
Il liquido di origine organica e' sempre igroscopico, ha cioe' una forte tendenza ad assorbire l'umidità presente nell'aria finendo per miscelarsi con questo. Per questo motivo un flacone di liquido freni lasciato aperto diventa del tutto inutile in breve tempo. Attenzione , mai accettare sostituzioni o rabbocchi da contenitori che fossero gia' aperti.

La presenza di acqua dentro il liquido puo' provocare evidenti fenomeni di corrosione e ruggine che sarebbe meglio evitare, specialmente se ad essere lese sono le complesse e costose parti dell'ABS. Per questo il liquido contiene in genere dei componenti contro la corrosione ma e' chiaro che l'efficacia di questi componenti anti-corrosione non puo' (e non e') eterna.Anche per questo motivo ne e' opportuna la periodica sostituzione.
Diverso e' il discorso per il DOT 5. Questi, essendo di origine sintetica non soffre degli stessi problemi del suo collega organico, in altre parole non e' miscelabile con l'acqua contenuta nell'aria. Per questo motivo l'acqua che entra nell'impiante frenante finira per sistemarsi nel punto piu' basso raggiungibile dell'impianto, essendo piu' densa del liquido
freni e qui fermandosi fino a quando l'elevate temperature non ne determineranno l'evaporazione con la formazione di pericolose bolle d'aria nell'impianto.
Nel frattempo il pericolo di corrosione o ruggine e' estremamente elevato e per questo e' necessario la sua sostituzioni in tempi anche piu' brevi del liquido di origine organico.

Come e' noto l'ABS ha introdotto delle tematiche nuove nell'ambito del liquido freni. L'ABS richiede per il cambio liquido macchine e procedure particolari anche considerando che in alcuni casi il liquido freni e' conservato in contenitori sotto pressione.
In ogni caso il lavoro della pompa ABS sottopone il liquido a delle sollecitazioni piuttosto stressanti da un punto di vista meccanico.
Questo fatto, unito al fatto che il DOT 5 essendo a base sintetica di silicone ha delle caratteristiche di comprimibilita' e viscosità leggermente diverse, non lo rende particolarmente adatto ad essere usato con sistemi ABS.
Infatti il rapidissimo aprirsi e chiudersi delle valvole che gestiscono i canali dell'ABS, fa si che il DOT 5 per le sue caratteristiche venga messo in difficolta' per via delle bolle d'aria che vengono a crearsi al suo interno. E che chiaramente non sono il massimo in un impianto frenante.
In compenso il fatto di essere molto piu' stabile in termini di viscosita' in presenza di bassissime temperature lo rende adatto ad usi estremi (Poli) e militari
Esistono voci le quali sostengono che il DOT 5 non sarebbe compatibile con le guarnizioni di molti impianti frenanti. Ho detto voci in quanto non ho dati precisi ed inconfutabili su questo punto.
Discorso diverso per il DOT 5.1 che essendo di origine organica non presenta questi problemi, sebbene in condizione di uso reale sia leggermente inferiore al DOT 5 (almeno in teoria, ricordo trattasi di valori minimi).

Per quanto riguarda la miscelazione, sulla base di quanto detto sulla diversa natura dei liquidi, non esistono particolari problemi a miscelare tra loro DOT 3,4,5.1 mentre il DOT 5 non e' miscelabile con nessuno dei liquidi di origine organica, neppure con il DOT 5.1 avendo i due liquidi una composizione completamente diversa.
Un suggerimento dettato dalla esperienza. Il silicone contenuto nel DOT 5 e' un elemento molto persistente e se dopo aver usato il DOT 5 decidete di tornare ad un liquido organico, sara' molto difficile che ve ne liberiate completamente.


Si raccomanda ancora di fare molta attenzione ed evitare il contatto diretto con la pelle o gli occhi in quanto come sopra descritto è un liquido particolarmente tossico e corrosivo.

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